CONTRASTO ALLA VIOLENZA DEGLI UOMINI CONTRO LE DONNE a.s. 2023/2024

PROGETTO EDUCAZIONE CIVICA

CONTRASTO ALLA VIOLENZA DEGLI UOMINI CONTRO LE DONNE

Contrasto alla violenza delle donne.

In Italia purtroppo i dati sui femminicidi sono in costante tragico aumento.

La nostra scuola ha effettuato già nel 2019-2020 un progetto analogo, sempre in collaborazione con la Fos Marie Curie, la Rete antiviolenza e il Comune di Merano, realizzando la Panchina rossa contro la violenza degli uomini verso le donne.

E’ dunque urgente e necessaria una seria riflessione, anche nel mondo della scuola e con le giovani e i giovani, sul ruolo della donna e dell’uomo nella società, nella cultura e nelle relazioni, da realizzare anche attraverso proposte serie di approfondimento e un efficace supporto ai Centri antiviolenza e ai consultori del territorio.

Da questa urgenza è nato il progetto di Educazione Civica, che ha coinvolto la classe 4 LSU A e una classe terza delle Fos Marie Curie in lingua tedesca.

La prima fase del progetto, parallelamente al lavoro di approfondimento in classe, ha previsto l'organizzazione di due incontri di 4 ore con le due classi, curato da esperte della Rete antiviolenza a proposito delle relazioni rispettose. Sono stati poi approfonditi i temi della violenza di genere (dati statistici, forme di violenza, dinamica della violenza domestica nelle relazioni di intimità), le caratteristiche della relazione rispettosa, cosa sono i centri antiviolenza e la casa rifugio.

Da questo lavoro insieme sono nate poi le proposte per 5 performance da realizzare in gruppi misti di studentesse e studenti nel giorno della manifestazione contro la violenza verso le donne, che quest’anno a Merano si è svolta il 24 novembre. 

In classe inoltre, partendo dal ruolo della donna nella società dall’Umanesimo-Rinascimento all’epoca moderna, attraverso delle finestre di genere nel manuale di storia e attraverso un lavoro di approfondimento sul tema della letteratura delle donne, costantemente cancellata dal canone tradizionale della letteratura, si è riflettuto sui motivi di tale assenza e sulla creazione di un controcanone. In gennaio sarà anche ospite a scuola Johnny L. Bertolio, autore del volume Controcanone. La letteratura delle donne dalle origini ad oggi (Torino, Loescher, 2022).

La seconda fase ha poi riguardato la continuazione dell’approfondimento e il lavoro con la classe della Fos a proposito dei contenuti, dei testi, delle coreografie e della performance.

Dal 21.11 fino al 24.11, durante le pause, per pubblicizzare la fiaccolata e sensibilizzare sul tema della violenza di genere, la classe , insieme ad alcune ragazze della IV LSU B, ha realizzato nell’atrio della scuola uno stand con i volantini della manifestazione e curato una raccolta fondi da donare al Centro antiviolenza delle donne di Merano.

Il 24 novembre poi, a partire dalla scalinata di Piazza Rena, le due classi hanno realizzato varie azioni teatrali. Nell’atrio della scuola e nelle classi coinvolte si trovano anche i cartelloni realizzati con le cartoline contro la violenza create dal Gymme di Merano, sempre in collaborazione con la Rete antiviolenza e il Comune di Merano.

Il lavoro proseguirà con una lista di libri sul tema da leggere e presentare in classe nel corso del secondo periodo di valutazione. Per chi volesse approfondire il tema la biblioteca scolastica ha allestito una vetrina di libri e, insieme alla bibliotecaria, è stata redatta una bibliografia aggiornata. Il 17 dicembre, alla presenza del Dirigente Prof. Giuseppe Augello e della docente che ha collaborato al progetto, Prof.ssa Laura Mautone, la somma raccolta è stata consegnata dalla classe a una delle responsabili del team del Centro Antiviolenza di Merano, Dott.ssa Sigrid Pisanu per il fondo emergenza. E’ stata l’occasione per fare un feedback sul percorso fatto e approfondire le attività dei Centri Antiviolenza in favore delle donne che si trovano in situazioni di pericolo a causa di uomini maltrattanti o violenti. Qui trovate alcune fotografie della manifestazione, in collaborazione con la Rete Antiviolenza e il Comune di Merano

Speriamo davvero che questo lavoro abbia conseguenze positive su tutta la comunità scolastica, sulle famiglie, sulle giovani donne e sui giovani uomini del futuro per interrompere questa lunga scia di dolore e cambiare certi stereotipi ormai superati.

Prof.ssa Laura Mautone

Fotografie di Jimmi Milanese

COSA DICONO LE RAGAZZE E I RAGAZZI

Che siano fisiche, verbali o psicologiche, l’importante è denunciare! (Eleonora)

Non dobbiamo più essere spettatori passivi e pensare che il cambiamento avverrà per mano degli altri, ma dobbiamo renderci attivi in tutte le nostre giornate. (Tatiana)

In futuro spero che lo stato e la società prenderanno finalmente coraggio e iniziativa per risolvere questo enorme problema. (Giulia)

Sono convinta che ogni cosa che si fa possa cambiare il mondo. (Ilaria)

Se la prossima sono io, sorella, distruggi tutto”. (Sofia)

Ogni donna è libera di prendere un caffè con le amiche, di fare una vacanza senza il proprio compagno, di dire, pensare o vestirsi come più preferisce e, soprattutto, deve essere libera di fare tutto ciò senza il consenso o l’approvazione dell’uomo. (Lisa)

Alla fiaccolata del 25 novembre ho avuto la possibilità di vedere centinaia di persone, di donne, essere presenti alla manifestazione. 

Inoltre, ho avuto la possibilità di fare la mia parte a proposito di un tema che mi sta molto a cuore.

Per quanto la lotta possa essere difficile e stancante, nulla riuscirà mai più a farci tacere. (Ash)

Noi donne sentiamo il bisogno di vivere e non di avere paura. Vogliamo più parità e più giustizia. (Alice)

Il 25 novembre è la giornata della violenza contro le donne: è una giornata che dà speranza a tutte le donne che subiscono violenza. (Ditta)

Se la situazione venisse ribaltata, se non fossero le donne ad essere ammazzate per mano dell'uomo, ma lo fossero gli uomini per mano delle donne, cosa accadrebbe?

Accadrebbero scandalo, denunce e proteste. La gente farebbe qualcosa, non se ne starebbero solo a guardare. (Roan)

Se dovessi chiedere ad una ragazza o ad un ragazzo della mia età cosa sono, secondo loro, il maschilismo e il femminismo, secondo me, direbbe che il maschilismo significa che l’uomo è più importante della donna e il femminismo il contrario. Ma è qui che si sbaglia: il femminismo prevede una parità fra i due generi, cioè donne e uomini sullo stesso piano, non che il genere femminile comandi su quello maschile. (Matteo)



Penso che protestare sia un modo per aprire la mente alle persone, ma credo che anche le parole, senza gli effettivi fatti per cercare di cambiare qualcosa, siano inutili.

Spesso si pensa che la violenza possa essere solamente fisica, ignorando completamente quella psicologica, che può causare ugualmente danni irreparabili alla persona. Sembra, infatti, che fino a quando non vengono mostrate delle ferite, le donne non vengano credute. Fino a quando l’uomo non si renderà conto del reale valore della donna e della sua importanza, non riusciremo mai ad andare avanti.

L’indifferenza è peggio della violenza. (Fiona)

Ho notato che nella nostra classe tutti hanno preso molto seriamente questo progetto, soprattutto i ragazzi. Sono stata molto fiera di loro come donna e come amica. Credo che se in futuro dovessero arrivare ad avere un momento di gelosia e dovessero dire alla loro ragazze frasi come: “Non vestirti così, perché sono geloso!” ci penseranno due volte e si chiederanno se questo è il modo giusto di comportarsi. (Emma)

Sono dell’opinione che è inammissibile che le donne non possano andare in giro di notte con tranquillità oppure camminare in giro da sole, senza avere la paura di essere violentate. (Lorenzo)

Sono dell’idea che, anche se fatte per sensibilizzare, le fiaccolate non sono direttamente utili alle donne, in quanto non portano a nessun cambiamento effettivo nella società. Una cosa oggettivamente utile sarebbe quella di inserire, fin dalla scuola primaria, vere e proprie lezioni contro la violenza, per insegnare, già da subito, cosa vuol dire rispetto. (Chiara)

E' stato bello preparare la manifestazione con le ragazze e i ragazzi della scuola tedesca.

L'amore non è prigione, ma il rispetto della persona a cui vuoi bene. (Irene)

Io credo che, per cambiare il modo di fare di alcune persone violente e ‘primitive’, si debba partire dal principio ‘delle cose semplici’. In effetti si può cominciare dal cambiare le ‘semplici’ abitudini quotidiane, dal pulire i mobili, lavare i piatti e per terra. (Giacomo)

Io credo che per cambiare la società dovremmo cambiare il modo di pensare e cioè smettere di pensare che ci sia una differenza tra uomo e donna e capire che sono sullo stesso piano.


Tutti gli uomini che fanno del male alle donne sminuiscono l’immagine dell’uomo, facendo pensare che tutti gli uomini siano violenti. (Davide)