Unione Europea: un Passato Glorioso, un Futuro Dubbioso - Giornalino Scolastico

L’Europa è sempre stata il palcoscenico di conflitti, guerre e alleanze fin dall’antichità, ma mai si è unita in un unico organismo, guidato da uno spirito di uguaglianza e fratellanza verso tutti i paesi di questo emblematico continente. Questa visione di unione si è manifestata molto raramente nella storia europea, la quale era influenzata da alleanze occasionali e da vacui sentimenti di fratellanza. Tale comportamento continuò a manifestarsi sino alla fine dell’Ottocento. Questo pensiero viene sostenuto anche da Stefan Zweig nel saggio intitolato Appello agli europei, pubblicato nel 2015: […] è solo alla fine dell’Ottocento che gli ideali “Stati Uniti d’Europa” diventano un’esigenza politica e, per così dire, sovra politica, che tutte le nazioni di questo continente dovrebbero unirsi a formare un’unità economica e spirituale, un unico organismo[…]. Proprio questo stesso concetto fu la base per quella che oggi conosciamo come Unione Europea, ovvero la nascita di una nuova consapevolezza internazionale, che ha condotto verso la creazione di uno spirito patriottico non legato al singolo paese, ma a tutto il continente. Tale sentimento collettivo aveva l’obiettivo di contrastare i pensieri e le politiche nazionali, che in quell’epoca distoglievano dal tentativo dell’Europa di unificarsi. Lo stesso Stefan Zweig nel testo sopracitato scrive: Grazie al morboso estraniamento che l’ansia nazionalistica ha interposto e tuttora continua a interporre  tra i politici europei, grazie egualmente ai politici dalla vista corta e dalla mano svelta, che, con l’aiuto di quelli che sono oggi in auge, presentono minimamente quanto la politica segregazionista, che essi praticano, debba necessariamente essere una politica d’interludio. Questo tentativo di unificazione si interruppe durante la prima metà del ventesimo secolo,  a causa delle due guerre mondiali, per poi ricominciare dopo la fine della II guerra mondiale, sulle macerie di un’Europa dilaniata dalle guerre. Nel 1957 così nacque l’Unione Europea. Così finalmente l’Europa conobbe un lungo periodo di pace, unione e prosperità politica ed economica. I successi dell’Unione Europea sono stati enormi, ad esempio l’introduzione dell’Euro come moneta comune, l’integrazione di gran parte dei paesi della ex Unione Sovietica, la caduta del muro di Berlino e la conclusione del trattato di Lisbona. In questi esempi notiamo però che l’Unione tende a gestire malamente gli archi temporali troppo lunghi. La situazione europea ha iniziato ad entrare in crisi sopratutto negli ultimi anni. Lo stesso Maurizio Ferrara, autore dell’articolo intitolato 2017. La fine dell’Europa, pubblicato su il Corriere della Sera scrive: La sorte ha voluto che, negli stessi mesi in cui il nuovo trattato veniva approvato dai Parlamentari nazionali, esplodesse una crisi finanziaria di impressionanti gravità. Un’Unione Europea già impegnata nel difficile rodaggio dell’unione monetaria e dell’allargamento verso l’est si è trovata ad affrontare un secondo violento tsunami, di natura economica. Per altro esacerbato, strada facendo, da nuove minacce: il terrorismo fondamentalista, la crisi dei rifugiati. Soprattutto in questo ultimo anno le tensioni sono aumentate, spinte dalla continua disputa tra Nord e Sud, per l’instabilità del bilancio, il debito pubblico e la libertà dei servizi. A peggiorare le cose si sono introdotte le continue ondate migratorie ed il terrorismo sempre più presente. I rapporti con l’Unione Europea si sono ancora più inaspriti con la Brexit e le recenti elezioni francesi. Il futuro dell’Europa è, dunque, molto incerto da una parte segnato dalla minaccia mondiale, a causa delle tensioni mondiali sempre più forti. Il futuro dell’Unione Europea sarà, quindi, destinato alla disgregazione, come accaduto in passato? Questo non possiamo saperlo, ciò che, però, possiamo dedurre da questa situazione instabile è che solo tramite il dialogo e una mente critica e non tramite slogan istantanei, che saziano la pancia e non la mente, è possibile uscire da questa situazione e trovare una soluzione o, per lo meno, farsi un’idea chiara e critica della situazione europea attuale.

Ilaria Moeseneder